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La #CostituzioneDelleDonne Articolo 53: Anche le donne pagano le tasse

di Federica Gentile | 28 Maggio 2019

Articolo 53 della Costitizione Anche le donne pagano le tasse

L’Articolo 53 della Costituzione risponde all’obbligo di partecipare alla spesa dello Stato che è coerente con il principio di solidarietà espresso all’Articolo 2 della Costituzione e con il principio di uguaglianza sostanziale prevista dall’Articolo 3. Infatti, la finalità della Repubblica di intervenire per garantire lo sviluppo e la partecipazione dei soggetti più svantaggiati nella nostra società viene garantita anche attraverso un sistema tributario che sia equo.  Al comma 1 l’Articolo 53 prevede che “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.”  La capacità contributiva è  quindi determinata dall’essere titolari di reddito, condizione grazie alla quale si più contribuire alla spesa pubblica. Per combattere la discriminazione sulla base della ricchezza, il comma 2 stabilisce che “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Il criterio di progressività implica quindi che il contributo delle persone alla spesa pubblica dipenda dalle proprie risorse, e quindi che chi guadagna di più versi anche di più nelle casse dello Stato, in modo progressivo. Questo principio vale ovviamente per le tasse dirette, quelle indirette, come l’IVA, sono invece pagate da tutti e tutte indipendentemente dal reddito.

Le donne e le tasse

Il modo con il quale lo Stato stabilisce quante tasse dobbiamo pagare influenza le scelte di tutti, donne e uomini, con delle differenze di genere non abbastanza prese in considerazione.

Il sistema di tassazione del lavoro, ad esempio pare scoraggiare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Una ricerca di Fabrizio Colonna e Stefania Marcassa, sostiene infatti che il sistema di tassazione del reddito da lavoro disincentivi l’offerta di lavoro, in generale, e di quello femminile, in particolare.  Lo studio osserva che nel nostro paese le donne tendono a lavorare meno al crescere del reddito del marito, finendo così fiscalmente inquadrate come “coniuge a carico”, una relazione che non si osserva in altri paesi europei. Il nostro sistema fiscale, che prevede alte aliquote e detrazioni per figli e coniuge a carico grava quindi in proporzione di più sulle famiglie bi-reddito e soprattutto su quelle con redditi bassi, con gravi conseguenze sul numero di persone che si trovano sotto la soglia di povertà.

Le donne, inoltre, – pur avendo in media redditi inferiori – pagano tasse indirette in più rispetto agli uomini, come per esempio la Pink Tax: i prodotti “da donna” come lo shampoo e i capi di abbigliamento sono mediamente più cari dei corrispettivi prodotti considerati “per uomini”. In particolare, in Italia rimane rilevante la Tampon Tax: gli assorbenti continuano ad essere tassati al 22%, come un bene di lusso. In Europa la tendenza è al contrario quella di diminuire le tasse sull’igiene femminile: In Irlanda e Scozia la tassazione sugli assorbenti è del 0%, e in Francia del 5,5%.

Non solo, il temuto aumento dell’Iva che si tradurrebbe in una tassa media di 538 euro in più a famiglia, e che potrebbe arrivare fino a 900 euro, se non addirittura 1.200. potrebbe produrre effetti negativi soprattutto sulle donne.

Anche il non pagare le tasse ha conseguenze specifiche sulle donne

l’Italia, secondo lo studio di Tax Research LLP è il primo paese per evasione fiscale in Europa, con circa 190 miliardi di euro di tasse evase.  L’evasione fiscale danneggia tutta la società: un’ evasione fiscale come quella Italiana, pari a 12,4% sul PIL genera un’economia sommersa che invece ammonta al 28,9% del PIL, pari a 418 milioni di euro. Si tratta di una cifra pari a quella dell’evasione fiscale in Germania, con la differenza che però la Germania ha un PIL che è una volta e mezza il PIL italiano. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, le conseguenze dell’evasione fiscale sono molteplici: evadere le tasse implica il lavoro nero, il non rispetto delle norme di sicurezza, che quindi rischia di alimentare la spesa sanitaria, meno risorse per l’INPS, e sfruttamento di lavoratori e lavoratrici. In generale, meno entrate per lo Stato innescano specie negli ultimi tempi, meccanismi che tendono a deprimere la spesa sociale, e poiché normalmente sono le donne (e i bambini/e) i soggetti più vulnerabili della società, questo può avere un effetto negativo specialmente sulle donne.

Il progetto La #Costituzionedelledonne: Che cosa rappresenta oggi per noi donne la Costituzione? Quanto ci sentiamo rappresentate, capite e considerate? Un articolo al giorno, per tutto il mese di maggio, perchè la Festa della Repubblica sia davvero per tutte e tutti.

Puoi leggere gli altri Articoli della #CostituzioneDelleDonne qui:

1 maggio 2019: La #CostituzioneDelleDonne, oggi

1 maggio 2019: Articolo 1: Ma l’Italia è una Repubblica fondata anche sul lavoro delle donne?”

2 maggio 2019 Articolo 2: “Quali sono i diritti inviolabili delle donne?”

3 maggio 2019 Articolo 3: “Anche le donne sono uguali di fronte alla legge?”

4 maggio 2019 Articolo 4: “Anche le donne hanno il diritto-dovere di lavorare?

5 maggio 2019 Articolo 9:  “La Repubblica promuove anche la cultura e la ricerca delle donne?”

6 maggio 2019 Articolo 10: “Il diritto di asilo delle donne straniere è diverso?”

7 maggio 2019 Articolo 11: “Che c’entrano le donne con la guerra?”

8 maggio 2019 Articolo 14: “L’inviolabilità del domicilio e la violenza contro le donne”.

9 maggio 2019 Articolo 18: “La libertà di associarsi delle donne”

10 maggio 2019 Articolo 21: “La libertà di parola delle donne”

11 maggio 2019 Articolo 29: “Il ruolo delle donne nel matrimonio e nella famiglia di oggi”

12 maggio 2019 Articolo 30: “Le donne e il diritto-dovere dei genitori di crescere i figli”

13 maggio 2019 Articolo 31: “Quale famiglia deve promuovere la Repubblica? E quale maternità?”

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14 maggio 2019 Articolo 32: “Il diritto di cura e di tutela della salute delle donne”

15 maggio 2019 Articolo 33: “Le insegnanti nella scuola e nell’Università”

16 maggio 2019 Articolo 34: “Il diritto allo studio delle donne è diverso?”

17 maggio 2019 Articolo 35: “La Repubblica tutela anche il lavoro delle donne?”

18 maggio 2019 Articolo 36: “La retribuzione delle donne basta per un’esistenza libera e dignitosa?”

19 maggio 2019 Articolo 37: “Nel lavoro le donne hanno gli stessi diritti e retribuzione degli uomini?”

20 maggio 2019 Articolo 38:”Le donne hanno gli stessi diritti previdenziali e assistenziali degli uomini?”

21 maggio 2019 Articolo 39: “Il ruolo delle donne nei sindacati”

22 maggio 2019 Articolo 41: “L’imprenditoria delle donne”

23 maggio 2019 Articolo 42: “La proprietà privata delle donne”

24 maggio 2019 Articolo 45: “Le donne nella cooperazione e nell’artigianato”

25 maggio 2019 Articolo 48: “Le donne elettrici”

26 maggio 2019 Articolo 49: “Le donne nei partiti”

27 maggio 2019 Articolo 51:”Le donne elette”

28 maggio 2019 Articolo 53: “Anche le donne pagano le tasse”

29 maggio 2019 Articolo 55:”Le donne in Parlamento”

30 maggio 2019 Articolo 92:”Le donne nel Governo”

30 maggio 2019 Articolo 83: “Avremo mai una Presidente della Repubblica?”

2 giugno 2019: Festa della Repubblica con la #CostituzioneDelleDonne!