×

La #CostituzioneDelleDonne Articolo 42: La proprietà privata delle donne

di Giovanna Badalassi | 23 Maggio 2019

Articolo 42 della Costituzione La proprietà privata delle donne

L’articolo 42 della Costituzione riguarda la proprietà privata, che le madri e i padri costituenti decisero di inserire non nei principi fondamentali della Repubblica ma nei diritti economici. Quasi presagendo gli sviluppi deteriori del capitalismo al quale assistiamo oggi, questo articolo è strutturato per riconoscere la proprietà privata nei limiti legati alla funzione sociale e all’accessibilità, a fianco della proprietà pubblica.

Il primo comma dell’articolo recita infatti: “La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.”

Il secondo comma sottomette poi la proprietà privata alla legge e la condiziona all’utilità sociale: “La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”.

Il terzo comma si riferisce alle modalità dell’esproprio dei beni: “La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d’interesse generale”

Nel quarto comma “La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità”.

L’Articolo 42 affronta quindi il pilastro sul quale si appoggia tutta l’economia di libero mercato, definendo le regole di proprietà dei beni e dei mezzi,

e delineando un perimetro di azione che ai tempi le madri e i padri costituenti furono ben attenti a circoscrivere, preoccupati di innescare processi speculativi e di accumulo incontrollato e trovando al tempo stesso una sintesi tra le culture democristiane, comuniste, socialiste e liberali dell’epoca.

La proprietà privata dei beni e dei mezzi rappresenta però il perno sul quale si appoggia anche l’impalcatura della società patriarcale, che nella storia è sempre stata necessariamente escludente per le donne, costrette ad un ruolo subalterno e dipendente sotto ogni punto di vista.

Le donne del Regno d’Italia erano infatti completamente dipendenti dai mariti o da altre figure maschili

anche in merito alla proprietà dei beni, oltre che per tutti gli altri aspetti della responsabilità familiare e della partecipazione sociale e civile. Ancora “nel Codice di Famiglia del 1865 le donne non avevano il diritto di esercitare la tutela sui figli legittimi, né tanto meno quello ad essere ammesse ai pubblici uffici. Le donne, se sposate, non potevano gestire i soldi guadagnati con il proprio lavoro, perché ciò spettava al marito. Alle donne veniva ancora chiesta l’”autorizzazione maritale” per donare, alienare beni immobili, sottoporli a ipoteca, contrarre mutui, cedere o riscuotere capitali, né potevano transigere o stare in giudizio relativamente a tali atti. Tale autorizzazione era necessaria anche per ottenere la separazione legale. ..

Nel 1919, venne abolita l’autorizzazione maritale – pur con notevoli limitazioni -, dando così alla donne almeno l’emancipazione giuridica…..il Codice di Famiglia era già abbastanza retrivo, ma venne lo stesso inasprito dal fascismo: le donne vennero poste in uno stato di totale sudditanza di fronte al marito che poteva decidere autonomamente il luogo di residenza ed al quale le donne devono eterna fedeltà, anche in caso di separazione. Sul piano economico tutti i beni appartenevano al marito, ed in caso di morte venivano ereditati dai figli, mentre alla donna spettava solo l’usufrutto”.

Oggi, grazie anche alla Costituzione, all’evoluzione del ruolo della donna nella società, e all’autonomia economica offerta dalla possibilità di lavorare, le donne hanno migliorato la propria disponibilità patrimoniale, sia costruendosela autonomamente attraverso il lavoro, sia potendola ereditare dai familiari con regole più eque. Ciononostante il gap di genere che persiste in tutti gli ambiti della nostra società si può osservare anche nella diversa disponibilità patrimoniale tra donne e uomini.

Le donne dispongono infatti di ancora un quarto in meno della ricchezza degli uomini in Italia.

Un 25% in meno che media tra un maggiore squilibrio che riguarda gli attivi finanziari (35%) e uno più ridotto per gli immobili (15%). In generale la differenza aumenta nell’ambito della coppia, è minore in età giovanile e aumenta considerevolmente dopo i 40 anni.

Anche se le proiezioni temporali indicano che questo gap è in progressiva riduzione, rimane comunque chiaro che la parità non è ancora raggiunta anche in questo ambito.

Un aspetto importante sul quale riflettere rispetto al rapporto tra le donne e la proprietà privata riguarda quindi l’identificazione tra la condizione femminile e il sistema economico e sociale del patriarcato, studiata per la prima volta da Engels ne “L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato” del 1884. Da questo primo studio sono scaturiti studi e analisi che arrivano fino ad oggi sui legami di interdipendenza tra l’economia capitalista,  la guerra come mezzo per la soluzione dei conflitti, la società patriarcale e la nascita dello stato. Un sistema che si basa sull’affermazione dell’identità maschile attraverso il possesso dei beni e sull’oggettivizzazione della donna che ne diventa quindi anch’essa “proprietà privata”, sottomessa e dipendente.

Da qui deriva infatti l’origine profonda della violenza maschile contro le donne,

che, ancora oggi, riguarda un terzo (il 31,5%, Istat 2014) delle donne tra i 16 e i 70 anni vittime di violenza maschile almeno una vota nella vita.

In tutto 6 milioni 788 mila donne.

Il progetto La #Costituzionedelledonne: Che cosa rappresenta oggi per noi donne la Costituzione? Quanto ci sentiamo rappresentate, capite e considerate? Un articolo al giorno, per tutto il mese di maggio, perchè la Festa della Repubblica sia davvero per tutte e tutti.

Puoi leggere gli altri Articoli della #CostituzioneDelleDonne qui:

1 maggio 2019: La #CostituzioneDelleDonne, oggi

1 maggio 2019: Articolo 1: Ma l’Italia è una Repubblica fondata anche sul lavoro delle donne?”

2 maggio 2019 Articolo 2: “Quali sono i diritti inviolabili delle donne?”

3 maggio 2019 Articolo 3: “Anche le donne sono uguali di fronte alla legge?”

4 maggio 2019 Articolo 4: “Anche le donne hanno il diritto-dovere di lavorare?

5 maggio 2019 Articolo 9:  “La Repubblica promuove anche la cultura e la ricerca delle donne?”

6 maggio 2019 Articolo 10: “Il diritto di asilo delle donne straniere è diverso?”

7 maggio 2019 Articolo 11: “Che c’entrano le donne con la guerra?”

8 maggio 2019 Articolo 14: “L’inviolabilità del domicilio e la violenza contro le donne”.

9 maggio 2019 Articolo 18: “La libertà di associarsi delle donne”

10 maggio 2019 Articolo 21: “La libertà di parola delle donne”

11 maggio 2019 Articolo 29: “Il ruolo delle donne nel matrimonio e nella famiglia di oggi”

12 maggio 2019 Articolo 30: “Le donne e il diritto-dovere dei genitori di crescere i figli”

13 maggio 2019 Articolo 31: “Quale famiglia deve promuovere la Repubblica? E quale maternità?”

13 maggio 2019 Articolo 31: “Quale famiglia deve promuovere la Repubblica? E quale maternità?”

14 maggio 2019 Articolo 32: “Il diritto di cura e di tutela della salute delle donne”

15 maggio 2019 Articolo 33: “Le insegnanti nella scuola e nell’Università”

16 maggio 2019 Articolo 34: “Il diritto allo studio delle donne è diverso?”

17 maggio 2019 Articolo 35: “La Repubblica tutela anche il lavoro delle donne?”

18 maggio 2019 Articolo 36: “La retribuzione delle donne basta per un’esistenza libera e dignitosa?”

19 maggio 2019 Articolo 37: “Nel lavoro le donne hanno gli stessi diritti e retribuzione degli uomini?”

20 maggio 2019 Articolo 38:”Le donne hanno gli stessi diritti previdenziali e assistenziali degli uomini?”

21 maggio 2019 Articolo 39: “Il ruolo delle donne nei sindacati”

22 maggio 2019 Articolo 41: “L’imprenditoria delle donne”

23 maggio 2019 Articolo 42: “La proprietà privata delle donne”

24 maggio 2019 Articolo 45: “Le donne nella cooperazione e nell’artigianato”

25 maggio 2019 Articolo 48: “Le donne elettrici”

26 maggio 2019 Articolo 49: “Le donne nei partiti”

27 maggio 2019 Articolo 51:”Le donne elette”

28 maggio 2019 Articolo 53: “Anche le donne pagano le tasse”

29 maggio 2019 Articolo 55:”Le donne in Parlamento”

30 maggio 2019 Articolo 92:”Le donne nel Governo”

30 maggio 2019 Articolo 83: “Avremo mai una Presidente della Repubblica?”