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La #CostituzioneDelleDonne Articolo 35: la Repubblica tutela anche il lavoro delle donne?

di Federica Gentile | 17 Maggio 2019

Se con gli articoli 1 e 4 della Costituzione la Repubblica tratta del lavoro in generale, con L’Articolo 35 si prende in considerazione in particolare il lavoro subordinato. Al comma 1 l”articolo 35 della Costituzione afferma infatti che:  “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni”, mentre al comma 2 si espande la tutela anche all’istruzione di lavoratori e lavoratrici, affermando che la Repubblica “Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.” Con il comma 3 invece, la Repubblica “Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.”

In questa prospettiva, è importante ricordare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea  che agli articoli 29,30, 31, evidenzia l’importanza del lavoro.

La libertà  di migrazione citata al comma 4 “Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero”, è diversa dalla libertà  di espatrio prevista dall’Articolo 16 della Costituzione, in quanto “contempla una libertà di tipo collettivo, che potrebbe giustificare l’adozione di misure normative ad hoc.”

Il lavoro e la formazione delle donne

In generale, le donne lavorano (fuori casa) meno degli uomini: l’occupazione femminile è al 49% e le donne piu’ degli uomini lavorano part time. Secondo dati dell’Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro, oltre il 50% delle assunzioni di lavoratrici donne in Italia  è di tipo part-time e circa 1,8 milioni le donne sono “vittime” di part-time involontario (1,8 milioni) dovuto all’impossibilità di conciliare i tempi della maternità e della vita familiare con il lavoro. Non solo, Dati dell’Ispettorato sul lavoro evidenziano una situazione ancora piuttosto critica per le madri lavoratrici, infatti “in continuità con il passato, nel 2017 le dimissioni e le risoluzioni consensuali hanno riguardato in maniera nettamente predominante le lavoratrici madri, a cui sono riferiti 30.672 provvedimenti, pari al 77% […] Resta perciò ancora contenuta la percentuale delle convalide relative ai lavoratori padri, pari a n. 9.066 e al 23% del totale, che tuttavia registrano un continuo aumento anche in termini assoluti”. Si tratta certamente di un dato che non riguarda esclusivamente le caratteristiche dell’ambiente di lavoro (piu’ o meno favorevole alle madri e ai genitori), ma anche di un dato che  è  influenzato dall’incapacità dei servizi di assistenza all’infanzia di rispondere ai bisogni della popolazione.

Per quanto riguarda invece l’elevazione professionale citata nell’Articolo 35, in italia, sembra essere ancora un privilegio prevalentemente maschile; infatti il soffitto di cristallo rimane ancora un ostacolo alla carriera delle donne. In Italia la quota di donne nei CDA è aumentata dal 6,8% nel 2010 al 33,6% nel 2017, – grazie agli sforzi della Legge Golfo-Mosca – ma la strada verso la parità  è ancora lunga. Per quanto riguarda invece la formazione, le donne occupate piu’ degli uomini accedono ad attività  di formazione:  il 10% per le donne contro il 7,3% per gli uomini.  La situazione cambia lievemente per i dati sulle persone  inoccupate: la percentuale di donne impegnata nella formazione è del 6,4%, contro il 7,8% degli uomini (Dati ISTAT, 2017).

Le donne e l’emigrazione

Infine, per quanto riguarda  l’emigrazione, siamo attualmente in una situazione in cui i giovani, soprattutto qualificati, lasciano il nostro paese per cercare lavoro ed opportunità all’estero; anche se il 55% degli emigrati sono uomini, e il 45% donne, se si guarda alla fascia d’eta’ 20-30 anni, la mobilità femminile aumenta,  eguagliando o sopravanzando quella maschile. Con ormai cinque milioni di Italiani e italiane residenti all’estero, c’è da chiedersi se il lavoro dei giovani – e  quindi delle giovani donne – sia tutelato nel nostro paese e se si stanno prendendo provvedimenti adeguati per fermare la fuga dei giovani talenti. La forte emigrazione giovanile è anche dovuta all’elevato numero di NEET (giovani che non lavorano e non sono impegnati in un percorso formativo); in Italia la percentuale di NEET sul totale dei giovani 20-34 anni e’ del 29% – contro una media europea del 21% – e le giovani donne NEET sono piu’ degli uomini, con una differenza di circa 10 punti percentuali (Eurostat, 2017).

Anche se approfondiremo ulteriormente il tema del lavoro delle donne nell’analisi degli Articoli 36 e 37 della Costituzione, è evidente come il lavoro delle donne richieda specifiche tutele e interventi che possano garantire loro un’effettiva parità nel mondo del lavoro.

Il progetto La #Costituzionedelledonne: Che cosa rappresenta oggi per noi donne la Costituzione? Quanto ci sentiamo rappresentate, capite e considerate? Un articolo al giorno, per tutto il mese di maggio, perchè la Festa della Repubblica sia davvero per tutte e tutti.

Puoi leggere gli altri Articoli della #CostituzioneDelleDonne qui:

1 maggio 2019: La #CostituzioneDelleDonne, oggi

1 maggio 2019: Articolo 1: Ma l’Italia è una Repubblica fondata anche sul lavoro delle donne?”

2 maggio 2019 Articolo 2: “Quali sono i diritti inviolabili delle donne?”

3 maggio 2019 Articolo 3: “Anche le donne sono uguali di fronte alla legge?”

4 maggio 2019 Articolo 4: “Anche le donne hanno il diritto-dovere di lavorare?

5 maggio 2019 Articolo 9:  “La Repubblica promuove anche la cultura e la ricerca delle donne?”

6 maggio 2019 Articolo 10: “Il diritto di asilo delle donne straniere è diverso?”

7 maggio 2019 Articolo 11: “Che c’entrano le donne con la guerra?”

8 maggio 2019 Articolo 14: “L’inviolabilità del domicilio e la violenza contro le donne”.

9 maggio 2019 Articolo 18: “La libertà di associarsi delle donne”

10 maggio 2019 Articolo 21: “La libertà di parola delle donne”

11 maggio 2019 Articolo 29: “Il ruolo delle donne nel matrimonio e nella famiglia di oggi”

12 maggio 2019 Articolo 30: “Le donne e il diritto-dovere dei genitori di crescere i figli”

13 maggio 2019 Articolo 31: “Quale famiglia deve promuovere la Repubblica? E quale maternità?”

13 maggio 2019 Articolo 31: “Quale famiglia deve promuovere la Repubblica? E quale maternità?”

14 maggio 2019 Articolo 32: “Il diritto di cura e di tutela della salute delle donne”

15 maggio 2019 Articolo 33: “Le insegnanti nella scuola e nell’Università”

16 maggio 2019 Articolo 34: “Il diritto allo studio delle donne è diverso?”

17 maggio 2019 Articolo 35: “La Repubblica tutela anche il lavoro delle donne?”

18 maggio 2019 Articolo 36: “La retribuzione delle donne basta per un’esistenza libera e dignitosa?”

19 maggio 2019 Articolo 37: “Nel lavoro le donne hanno gli stessi diritti e retribuzione degli uomini?”

20 maggio 2019 Articolo 38:”Le donne hanno gli stessi diritti previdenziali e assistenziali degli uomini?”

21 maggio 2019 Articolo 39: “Il ruolo delle donne nei sindacati”

22 maggio 2019 Articolo 41: “L’imprenditoria delle donne”

23 maggio 2019 Articolo 42: “La proprietà privata delle donne”

24 maggio 2019 Articolo 45: “Le donne nella cooperazione e nell’artigianato”

25 maggio 2019 Articolo 48: “Le donne elettrici”

26 maggio 2019 Articolo 49: “Le donne nei partiti”

27 maggio 2019 Articolo 51:”Le donne elette”

28 maggio 2019 Articolo 53: “Anche le donne pagano le tasse”

29 maggio 2019 Articolo 55:”Le donne in Parlamento”

30 maggio 2019 Articolo 92:”Le donne nel Governo”

30 maggio 2019 Articolo 83: “Avremo mai una Presidente della Repubblica?”

2 giugno 2019: Festa della Repubblica con la #CostituzioneDelleDonne!