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La #CostituzioneDelleDonne Articolo 92: Le donne nel Governo

di Federica Gentile | 30 Maggio 2019

Articolo 92 della Costituzione: Le donne nel Governo

Secondo il comma 1 dell’Articolo 92 della Costituzione “Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri.”

Il compito del Governo è di applicare la Costituzione, esercitando il potere di indirizzo politico, e una funzione amministrativa. Tuttavia, il potere esecutivo del Governo è limitato dalla necessità di non contraddire la Costituzione e le leggi del Paese.
Al secondo comma l’Articolo 92 stabilisce che: “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri”.  Nella prassi, la  formazione del Governo avviene in fasi diverse: la fase delle consultazioni (che è una fase preparatoria), quella dell’incarico, fino a quella che caratterizza la nomina. Sia il Presidente del Consiglio che i Ministri devono prestare giuramento ed ottenere la fiducia dei due rami del Parlamento come prescritto dagli articoli 93 e 94 della Costituzione.

Le donne al Governo

In Europa si registra una presenza di donne al governo pari al 30%; un buon passo avanti rispetto al 2003 quando le donne nei governi UE erano il 23% del totale. 

Secondo dati del 2018, il nostro paese è tra gli ultimi posti nella classifica di donne nell’attuale Governo Conte, con il 17,1%.

Il Governo attualmente in carica è in controtendenza rispetto ai governi della precedente legislatura. Se l’ultimo Governo Berlusconi aveva infatti registrato una presenza di donne del 15,2% e il Governo Monti del 12,77%, i tre governi della legislatura successiva erano invece rimasti tutti sopra al 27%: il Governo Letta al 29%, il Governo Renzi al 27,8% e il Governo Gentiloni al 28,3%.

Percentuali minori a quella dell’attuale governo italiano si registrano a livello europeo in Ungheria (7%) e Malta (12%).

Per quanto riguarda invece le donne capo del governo nel 2018 in Europa c’erano 3 donne capo di governo, l’11% del totale. Un miglioramento rispetto al 2003 quando non ce n’era nessuna.

Nessuna donna, per contro, è mai stata capo di Governo in Italia.

La presenza quantitativa delle donne al governo va poi valutata anche in relazione all’attribuzione dei ministeri

Troppo spesso infatti le donne sono relegate a ministeri che sono una sorta di estensione della sfera domestica e delle attività di cura ancora oggi considerate più consone per le donne: Mininstero all’Istruzione, alle Politiche sociali, alla Sanità, alle Pari opportunità ecc.

Di recente in Italia abbiamo però avuto Roberta Pinotti alla guida del Ministero della Difesa (prima donna nella storia della Repubblica italiana) e Federica Guidi allo Sviluppo Economico, quindi alla guida ministeri decisamente meno “femminili” ma tuttora nessuna donna è stata alla guida ad esempio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, un ministero fondamentale. 

Malgrado il fatto che spesso l’operato delle donne al Governo sia stato limitato a specifici ministeri, ciò non ha impedito loro di attuare riforme importanti, come per esempio la riforma del servizio sanitario (1978) voluta da Tina Anselmi, la prima donna, ad essere nominata ministro nel 1976. Tra le leggi che si devono alle donne, ci sono anche la Riforma del diritto di famiglia nel 1975,  la Legge 29 luglio 1975, n. 405 “Istituzione dei consultori familiari”, e la Legge 9 dicembre 1977, n. 903, sulla “Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro” che vieta qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, la retribuzione e la carriera.

Queste leggi hanno tutte un aspetto comune, cioè  “portano il timbro di una concezione e pratica della politica che le donne hanno sempre orgogliosamente rivendicato perché concretamente praticato: l’attenzione al bene comune, la relazione con le persone, la condivisione di valori e responsabilità.”

Guardando all’estero vediamo come invece altri paesi abbiano una rappresentanza femminile al governo decisamente più significativa dell’Italia:

il governo spagnolo conta 11 ministre e 6 ministri nel proprio governo. Inoltre, le donne sono a capo di ministeri molto importanti: Economia, Giustizia, Difesa, Finanze pubbliche e Sanità, oltre alla vicepresidente del governo Carmen Calvo, che è una femminista dichiarata.  Peraltro, anche con Zapatero la presenza di donne al governo spagnolo era stata importante. Dall’altra parte dell’Oceano, in Canada, l’attuale governo è composto al 50% da donne – anche se recentemente si sono dimesse due ministre.

Naturalmente la presenza di donne a livello quantitativo in politica rimane fondamentale in un’ottica antidiscriminatoria, ma è importante che queste sappiano anche farsi portatrici nel Governo di valori, prospettive e principi alternativi, che tendano alla realizzazione della parità di genere nel nostro paese. 

Il progetto La #Costituzionedelledonne: Che cosa rappresenta oggi per noi donne la Costituzione? Quanto ci sentiamo rappresentate, capite e considerate? Un articolo al giorno, per tutto il mese di maggio, perchè la Festa della Repubblica sia davvero per tutte e tutti.

Puoi leggere gli altri Articoli della #CostituzioneDelleDonne qui:

1 maggio 2019: La #CostituzioneDelleDonne, oggi

1 maggio 2019: Articolo 1: Ma l’Italia è una Repubblica fondata anche sul lavoro delle donne?”

2 maggio 2019 Articolo 2: “Quali sono i diritti inviolabili delle donne?”

3 maggio 2019 Articolo 3: “Anche le donne sono uguali di fronte alla legge?”

4 maggio 2019 Articolo 4: “Anche le donne hanno il diritto-dovere di lavorare?

5 maggio 2019 Articolo 9:  “La Repubblica promuove anche la cultura e la ricerca delle donne?”

6 maggio 2019 Articolo 10: “Il diritto di asilo delle donne straniere è diverso?”

7 maggio 2019 Articolo 11: “Che c’entrano le donne con la guerra?”

8 maggio 2019 Articolo 14: “L’inviolabilità del domicilio e la violenza contro le donne”.

9 maggio 2019 Articolo 18: “La libertà di associarsi delle donne”

10 maggio 2019 Articolo 21: “La libertà di parola delle donne”

11 maggio 2019 Articolo 29: “Il ruolo delle donne nel matrimonio e nella famiglia di oggi”

12 maggio 2019 Articolo 30: “Le donne e il diritto-dovere dei genitori di crescere i figli”

13 maggio 2019 Articolo 31: “Quale famiglia deve promuovere la Repubblica? E quale maternità?”

13 maggio 2019 Articolo 31: “Quale famiglia deve promuovere la Repubblica? E quale maternità?”

14 maggio 2019 Articolo 32: “Il diritto di cura e di tutela della salute delle donne”

15 maggio 2019 Articolo 33: “Le insegnanti nella scuola e nell’Università”

16 maggio 2019 Articolo 34: “Il diritto allo studio delle donne è diverso?”

17 maggio 2019 Articolo 35: “La Repubblica tutela anche il lavoro delle donne?”

18 maggio 2019 Articolo 36: “La retribuzione delle donne basta per un’esistenza libera e dignitosa?”

19 maggio 2019 Articolo 37: “Nel lavoro le donne hanno gli stessi diritti e retribuzione degli uomini?”

20 maggio 2019 Articolo 38:”Le donne hanno gli stessi diritti previdenziali e assistenziali degli uomini?”

21 maggio 2019 Articolo 39: “Il ruolo delle donne nei sindacati”

22 maggio 2019 Articolo 41: “L’imprenditoria delle donne”

23 maggio 2019 Articolo 42: “La proprietà privata delle donne”

24 maggio 2019 Articolo 45: “Le donne nella cooperazione e nell’artigianato”

25 maggio 2019 Articolo 48: “Le donne elettrici”

26 maggio 2019 Articolo 49: “Le donne nei partiti”

27 maggio 2019 Articolo 51:”Le donne elette”

28 maggio 2019 Articolo 53: “Anche le donne pagano le tasse”

29 maggio 2019 Articolo 55:”Le donne in Parlamento”

30 maggio 2019 Articolo 92:”Le donne nel Governo”

30 maggio 2019 Articolo 83: “Avremo mai una Presidente della Repubblica?”

2 giugno 2019: Festa della Repubblica con la #CostituzioneDelleDonne!