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Pandemia scansate. Basta finte, nel 2022 si riparte davvero!

di Giovanna Badalassi | 3 Gennaio 2022

Bilancio di genere

Ok, ora lo possiamo dire, dopo il 2020, il 2021 è stato ancora una volta un anno drammatico per alcune, terrificante per molte, pesante per tutte, e pure noi pensavamo che sarebbe stato invece l’anno della svolta e della rivincita.  La tentazione di vedere tutto nero anche per il 2022, dopo due anni così, è forte. Bilancio di genereBilancio di genere

E invece no! Tutte le pandemie finiscono,

e ce lo sentiamo, Omicron è solo l’ultimo colpo di coda di una bestiaccia finalmente in agonia. Per decidere da dove ripartire, cosa salvare e cosa buttare dell’anno appena trascorso, ecco dunque qui oggi il nostro esame di coscienza, come facciamo poi tutte a inizio gennaio.

Il 2021 è iniziato per Ladynomics all’insegna dell’istituzionalità,

grazie alle due audizioni pubbliche in Parlamento alle quali abbiamo partecipato: a febbraio siamo intervenute sul PNRR alla Commissione Bilancio e Affari Sociali alla Camera dei Deputati, mentre ad aprile, assieme alle amiche di Noidonne, abbiamo detto la nostra sul DL 1785 sull’equilibrio di genere nelle cariche pubbliche alla Commissione Affari Istituzionali del Senato.

La prima parte dell’anno abbiamo quindi parlato molto di PNRR e del suo scarso impatto sulle donne, allargando lo sguardo a tutta l’economia e alle scelte strategiche sulle infrastrutture, l’energia, la mobilità, lo sviluppo economico e produttivo ecc.  Molto stimolanti sono stati quindi i dibattiti ai quali abbiamo partecipato con la Rete di donne per la politica di Genova, il PD di Modena-Articolo1, gli amici del Movimento 24 agosto, ma anche i podcast alla Radio Femminile Plurale e all’Agorà Nazionale del PD sul Lavoro delle donne, dal quale è scaturito il Podcast su Radio Immagina.

Un altro tema sul quale ci siamo concentrate, indispensabile per valutare e monitorare il PNRR, è stato poi quello del

Bilancio di Genere, cavallo di battaglia di Ladynomics nel suo cotè professionale, Bilancio di genere

ideale per questa visione trasversale dell’impatto di genere di tutte le politiche (il famoso gender mainstreaming!). Ne abbiamo parlato infatti in audizione al Comune di Firenze, al seminario del Giusto Mezzo, con le amiche pugliesi di Matria, con il Think tank Period , con le amiche e gli amici di Latina bene comune, con la Commissione per le Pari Opportunità dell’Anci, con le amiche di NoiReteDonne, con il Coordinamento Donne della CGIL di Firenze.

Fondamentali per capire l’impatto sulle donne del PNRR sono però anche i dati e le statistiche di genere,

tema del quale abbiamo parlato a Bologna al convegno (in presenza!!) “Dati per contare. Statistiche e indicatori di genere per un PNRR equo” e che poi abbiamo ripreso grazie al post sugli indicatori di una cara amica di Ladynomics, Esmeralda Rizzi: “Quello che gli indicatori (non) dicono”. Il post sul Gender Equality Index ci ha ricordato ancora in dati la strada che ancora manca alla parità, in Europa e in Italia, un destino che condividiamo con un altro paese molto ricco ma simile al nostro per disparità di genere come abbiamo raccontato ne: “L’uguaglianza di genere tarda in Giappone”.

Abbiamo discusso quindi parecchio di soldi e di numeri, ma sempre per leggere attraverso la lente dell’economia la dimensionedella

cura come matrice di “genere” della nostra umanità e cittadinanza,

che in fondo è la vera cifra di Ladynomics. Secondo noi la cura è al centro della triplice crisi che stiamo affrontando: la cura socio-sanitaria con la pandemia, la cura del pianeta con la crisi climatica e la cura delle diseguaglianze con la crisi sociale prodotta dall’innovazione tecnologica (a partire dal reddito minimo e dalla Global Minimum Tax, che, come abbiamo scritto nei due post, sono anche questioni femministe, secondo noi).

Abbiamo parlato di questo e molto altro in una intervista su RaiRadio3, nel programma “La cura” dove Marino Sinibaldi ha davvero saputo tirare fuori il meglio di Ladynomics, mentre a Good Morning Genova abbiamo approfondito il rapporto tra pandemia, crisi di cura e denatalità.

Certo, per ritornare a fare figli.. altro che PNRR! Ci vorrebbe un vero e proprio piano Marshall per le mamme, invocato negli USA, come abbiamo raccontato in un post.

Qui in Italia invece è infuriato il dibattito sullo smart-working, anche se, ammettiamolo: certo, è sbagliato rinunciarvi, poco è bello, ma il troppo stroppia. Ne abbiamo dibattuto anche noi con l’Ordine degli Psicologi della Liguria in un incontro su Smart-working e pari opportunità.

La crisi di cura prodotta dalla pandemia ha però significato, come sappiamo, anche un

drammatico peggioramento del fenomeno della violenza sulle donne e sui bambini.

Abbiamo così parlato dell’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia di Cesvi, una ricerca che curiamo noi di Ladynomics da quattro anni e che ci sta particolarmente a cuore.

La violenza contro le donne in tempo di pandemia e su come prevenirla è invece stata al centro dei nostri incontri online con le donne del PD di Reggio Emilia e con il collettivo Taboo dell’Università Sapienza di Roma, mentre ne abbiamo ancora scritto in merito al costo della violenza di genere, al rapporto tra  clima e la violenza contro le donne e in occasione del 25 Novembre.

Ok, lo ammettiamo, in fin dei conti ci siamo riposate mica poi tanto, come tutte del resto,

e anche noi aspiriamo a migliorare il controllo del nostro tempo sempre e non solo nel nostro giorno di celebrazione, quando va proprio bene, come abbiamo scritto in: “Per un otto marzo veramente rivoluzionario, riposatevi”.

Un anno lungo e difficile, quindi, il 2021, che si è concluso con l’ultimo discorso del Presidente Mattarella, che tutte stiamo già rimpiangendo. Il nostro discorso preferito rimane comunque quello dell’anno scorso, quando il tempo dei costruttori ci ispirò un post molto apprezzato sul tempo delle costruttrici. Anche quest’anno il Presidente si è concentrato sul futuro del paese, e pure a Ladynomics ne abbiamo parlato, ma, ovviamente, del nostro futuro, ragionato in un post sui “Quattro scenari per il futuro (anche delle donne)”, tema poi ripreso anche nell’incontro online per il W20 su Donne, lavoro e pay gap.

La voglia di fare è insomma tanta anche per il 2022, anche perché siamo in tempi di grandi cambiamenti e trasformazioni, sia mai che ne esca qualcosa di buono per le donne! Noi di Ladynomics siamo convinte che il 2022 sarà un grande anno di risalita, nel quale anche le stelle benigne del nostro Oroscopo femminista farlocco, che pubblichiamo a Capodanno per ridere un po’, veglieranno su di noi.

Unica certezza, comunque, è che non ci verrà regalato nulla e dobbiamo guadagnarci ogni centimetro e grammo di parità.

Come? Intanto partecipando di più, come abbiamo detto ad un bellissimo Festival dell’Eredità delle donne, ritrovando il senso di un’azione comune, sviluppando quell’intelligenza collettiva che ancora ci manca. Cominciamo allora ad allenarci in questo senso, iscriviamoci ad un’Associazione, se proprio non ce la facciamo con i partiti (e come darvi torto..) o, molto più banalmente, se proprio non avete tempo…partecipate a Ladynomics! Potete scriverci a ladynomics@gmail.com, condividere le vostre idee e commenti sui nostri social (Facebook, Twitter, Instagram) oppure iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://ladynomics.us10.list-manage.com/subscribe?u=5105ee1f8b14f9eee61d5f40b&id=0f68c0608c, anche solo per rimanere aggiornate.

Allora, tutte d’accordo eh, ci si vede sul web.

Intanto, ancora buon anno a tutte, e vai, che quest’anno ci divertiamo, dipende solo da noi, in fondo.

Federica e Giovanna