Le Nazioni Unite ci confermano quella sensazione che no, non va tutto bene e anno dopo anno il miraggio dell’uguaglianza di genere, che poi mica chiediamo la dittatura femminista, si allontana sempre di più; non raggiungeremo entro il 2030 l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 5 – Raggiungere la parità di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze dell’Agenda 2030.
Secondo le Nazioni Unite, i dati del Gender Snapshot 2023 ci dimostrano “che il mondo sta deludendo le donne e le ragazze, con soli due indicatori dell’Obiettivo 5 che sono “vicini all’obiettivo” e nessun indicatore dell’Obiettivo 5 che è “raggiunto o quasi raggiunto”.
D’altra parte, il 2030 è poi dietro l’angolo e “se le tendenze attuali continuano, più di 340 milioni di donne e ragazze – circa l’8% della popolazione femminile mondiale – vivranno in condizioni di povertà estrema entro il 2030, e quasi una su quattro vivrà una condizione di povertà moderata o moderata.”
Ma non basta: il divario di genere nelle posizioni di potere e di leadership rimane radicato e anche per quanto riguarda la mortalità materna, i progressi fatti tra il 2000 e il 2020, periodo in cui la mortalità materna è diminuita di un terzo a livello globale, sono dal 2015 in stallo per via, tra le altre cose, di stereotipi di genere e sistemi sanitari fragili.
Rimane rilevante la questione del lavoro domestico e di cura non pagato: le donne impiegano attualmente 2,8 ore in più al giorno rispetto agli uomini nel lavoro domestico e di cura non retribuito, e se non ci saranno cambiamenti rilevanti, nel 2050 saremo ancora a torcerci le mani su questo tema, siccome a livello globale le donne continueranno a dedicare il 9,5% di tempo in più o 2,3 ore in più al giorno al lavoro di cura non retribuito rispetto agli uomini.
Il Gender Snapshot del 2023 evidenzia poi la particolare condizione delle donne anziane, che hanno tassi più elevati di povertà e violenza rispetto agli uomini anziani. Dal punto di vista economico, in 28 dei 116 paesi con dati disponibili, meno della metà delle donne anziane ha una pensione e in 12 paesi, meno del 10% aveva accesso a una pensione.
Che cosa rende così difficile la realizzazione dell’uguaglianza di genere? In breve, che non alla fine non è una priorità per i governi di gran parte del mondo.
Per esempio, solo il 26% dei paesi traccia gli stanziamenti di bilancio per la parità di genere. Poi il resto lo fanno, secondo le Nazioni unite, pregiudizi di genere, disparità economiche e scarsa protezione legale per i diritti delle donne.
Se si volesse, tanto per cambiare, accelerare il progresso verso l’uguaglianza di genere non ci sarebbe bisogno di reinventare la ruota, ma bisognerebbe innanzitutto destinare risorse economiche per sostenere gli obiettivi dell’agenda 2030 (360 miliardi di dollari all’anno, per la precisione), aumentare la presenza delle donne in posizioni di leadership politica ed economica, e coinvolgere le donne nei processi decisionali.
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