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Uomini: la cura vi salverà. Anche dal suicidio.

di Federica Gentile | 12 Gennaio 2022

Il dato è tristemente noto: gli uomini tendono a suicidarsi più delle donne, nel mondo e nel nostro paese, come si evince dal grafico in basso. Questa differenza di genere si deve a diversi e complessi fattori, tra i quali il fatto che costrutti dannosi della mascolinità comportano che gli uomini siano in generale meno propensi a parlare delle proprie emozioni e a chiedere aiuto. Questo li porta, in determinate circostanze, a suicidarsi in misura maggiore rispetto alle donne. Un’altra categoria di fattori che vengono spesso presi in considerazione tra le cause di suicidio per gli uomini riguarda invece le difficoltà nella vita pubblica; per esempio, gli uomini, essendo socializzati ad essere coloro che guadagnano e mantengono la famiglia, quando vedono il loro ruolo di breadwinner a rischio, come in una situazione di disoccupazione, sono più propensi a suicidarsi – naturalmente si tratta di un fattore tra molti, il suicidio è un fenomeno complesso.

Tasso di suicidio per genere ed età – Italia 2018

Uno studio pubblicato nel 2021, “Caregiving as suicide-prevention: an ecological 20-country study of the association between men’s family carework, unemployment, and suicide” , ha invece sottolineato il legame tra suicidio e cura. Lo studio ha testato la teoria secondo cui “la mortalità di suicidio per gli uomini è legata ai loro comportamenti nella vita privata, e in particolare, ad un basso coinvolgimento nel lavoro di cura familiare – non è solo connesso ai problemi che possono incontrare in aspetti della loro vita pubblica, come per esempio il lavoro.”

Lo studio, che ha preso in considerazione 20 paesi, ha rilevato che i tassi di suicidio erano più bassi nei paesi in cui gli uomini sono maggiormente coinvolti nel lavoro di cura familiare, e ad un maggiore tasso di disoccupazione non corrispondeva quindi un maggiore tasso di suicidi, mentre invece, in paesi che registrano un minore coinvolgimento degli uomini nel lavoro di cura, a maggiori tassi di disoccupazione maschile corrispondono maggiori tassi di suicidio.

Di conseguenza, secondo gli autori e le autrici dello studio, il legame tra suicidio e cura è rilevante, ed il coinvolgimento degli uomini nel lavoro di cura è un fattore di protettivo contro il suicidio: “Occuparsi del lavoro di cura familiare è un modo per gli uomini per diversificare le cose che danno senso e scopo [alla loro esistenza], così come il loro capitale sociale ed i loro networks, oltre naturalmente ad alleggerire il carico di lavoro e di cura delle donne. Se si tiene conto di queste osservazioni, è chiaro che la prevenzione del suicidio (e quindi anche la preservazione di un buon livello di salute mentale) passi anche attraverso un maggiore coinvolgimento degli uomini nel lavoro di cura, il che richiede da un lato un enorme cambiamento culturale, e dall’altro l’adozione di provvedimenti quali congedi di paternità lunghi e ben pagati.