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Rapporto 2023 sull’uguaglianza di genere nell’ Unione Europea-Essere libere dalla violenza e dagli stereotipi

di Federica Gentile | 17 Marzo 2023

Ieri è stato pubblicato il Rapporto sull’uguaglianza di genere nell’Unione Europea per il 2023. Il Rapporto è una fotografia della situazione in Europa per quanto riguarda l’uguaglianza di genere, e riporta le iniziative che sono state attivate per promuovere l’uguaglianza di genere nei settori chiave della Strategia sull’uguaglianza di genere dell’Unione Europea.

– Essere liber* dalla violenza e dagli stereotipi;

Vivere bene in un’economia paritaria;

– Avere pari posizioni di leadership nella società;

– Gender mainstreaming e finanziamento della dimensione di genere; 

– Promuovere la parità di genere e l’empowerment delle donne in tutto il mondo.

Oggi ci occupiamo del primo settore chiave, e nei prossimi giorni pubblicheremo altri articoli sulle aree rimanenti. Il contenuto di questo articolo è una sintesi di quanto riportato nel Rapporto.

Essere liber* dalla violenza e dagli stereotipi

Secondo quanto riportato dal Rapporto, riguardo all’area della violenza, il Covid ha avuto un impatto negativo sul fenomeno, con il 77% delle donne in tutta l’UE che ritiene che il COVID-19 abbia portato a un aumento della violenza fisica ed emotiva contro le donne nel loro paese. All’aumento della violenza è corrisposto anche un aumento della richiesta di servizi di supporto per le vittime come per esempio rifugi per le vittime di violenza e linee di assistenza telefonica. Inoltre, le donne colpite da discriminazioni multiple che possono essere dovute a origine razziale o etnica, disabilità, età, orientamento sessuale, religione, corrono un rischio ancora più elevato di violenza di genere: per esempio le donne con disabilità hanno da due a cinque volte più probabilità di subire violenze rispetto alle altre donne. 

Per promuovere la lotta alla violenza di genere,a livello della UE sono stati fatti passi avanti nel processo di ratifica della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne da parte della UE. Tra le azioni implementate dagli Stati dell’Unione Europea, nel 2022, Malta e Cipro hanno introdotto una definizione di femminicidio (omicidio di una donna proprio perché è una donna). Malta e Cipro sono attualmente gli unici due Stati dell’UE che prevedono disposizioni legali in materia di femminicidio; il Belgio e la Finlandia hanno invece riformato il loro diritto penale affermando che qualsiasi attività sessuale non consensuale costituisce stupro. 

La violenza digitale

Una dimensione di violenza di genere in crescita è la violenza digitale che può manifestarsi come cyberstalking, doxing, voyeurismo digitale, molestie informatiche, condivisione non consensuale di materiale intimo o manipolato e incitamento all’odio o alla violenza e da cui può derivare o portare alla violenza offline. Le donne e le ragazze hanno maggiori probabilità rispetto agli uomini ed ai ragazzi di essere vittime di violenza digitale; uno studio di Amnesty International ha rilevato che “il 76% delle donne ha dichiarato di aver cambiato il modo in cui usano i social media dopo aver subito molestie informatiche […] e il 32% ha dichiarato di aver smesso di postare le proprie opinioni su certi argomenti”. 

Nel 2022 ci sono stati progressi nella lotta alla violenza online: il Regolamento sul mercato unico dei servizi digitali, la cosiddetta “legge sui servizi digitali” (DSA), crea un sistema sicuro e un ambiente online affidabile in cui i cittadini e le cittadine della UE e altri soggetti possono esercitare i loro diritti fondamentali; la DSA prevede anche l’obbligo di evitare che le persone siano esposte a contenuti illegali, inclusi i contenuti basati sulla violenza di genere. Inoltre, la proposta di direttiva sulla violenza contro le donne e la violenza domestica integra la DSA in quanto si pone l’obiettivo di criminalizzare le forme più gravi di violenza digitale di genere: come per esempio la condivisione di materiale intimo o manipolato, cyberstalking, molestie informatiche e incitamento alla violenza.

A livello di iniziative degli Stati membri, La Commissione Europea ha sostenuto la Global Thinking Foundation italiana per la loro campagna 2022 “Libere di… vivere” sul tema “La sicurezza informatica come risposta alla dimensione digitale della violenza di genere”. Il tour, partito da Parigi, ha attraversato 12 regioni Italiane. 

Le molestie sessuali sul lavoro

Le molestie sessuali sul lavoro sono un fenomeno che colpisce particolarmente le donne ed ha conseguenze serie a livello di salute fisica e mentale, e di mancate opportunità lavorative. 

La proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica aggiunge norme sulla prevenzione delle molestie sessuali sul lavoro e richiede che gli Stati membri si occupino delle molestie sessuali sul lavoro nelle politiche nazionali con azioni concrete; infine, i/le manager dovrebbero essere format* su come riconoscere, prevenire e affrontare le molestie sessuali sul lavoro.

La Danimarca nel 2022 ha creato un’Alleanza contro le molestie sessuali – una delle 17 iniziative concordate sulla scia del #MeToo. Questa Alleanza raggruppa leader di 28 organizzazioni di datori di lavoro e sindacati, del settore giovanile e del volontariato, e del settore della formazione impegnat* in azioni per combattere molestie sessuali e promuovere il cambiamento culturale, grazie a finanziamenti governativi.

La tratta di esseri umani 

Le donne e le ragazze sono coloro che più a rischio di tratta: secondo quanto riportato dal Rapporto il 68,4% delle vittime registrate di tratta nell’UE sono donne o ragazze. In particolare, la tratta a scopo di sfruttamento sessuale è una forma di violenza contro le donne e per questo motivo le vittime della tratta sono protette sia dalle disposizioni della Direttiva sulla lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica che dalle disposizioni della Direttiva UE contro la tratta.

Gli Stati membri dell’Unione si sono attivati con vari progetti contro la tratta: in Estonia, grazie ai Norway Grants, sono state attuate varie attività di sensibilizzazione per incoraggiare uomini e ragazzi ad agire contro la violenza di genere e nel 2022, ed è stata lanciata una campagna contro il sesso a pagamento (mõtle õige peaga) per ridurre il numero di donne sfruttate dalla tratta o dalla prostituzione.

Il supporto alle vittime di violenza

La proposta di direttiva sulla violenza contro le donne prevede che gli Stati membri dell’Unione sostengano le vittime per esempio attraverso un numero di rifugi sufficiente a far fronte alle loro esigenze.

116 016, il numero verde per le vittime di violenza contro le donne sarà disponibile per l’assegnazione in tutti gli Stati membri e dovrebbe diventare operativo almeno in 15 stati che si sono impegnati a fornire il servizio. Tutti gli Stati membri sono obbligati a garantire la disponibilità di linee telefoniche di assistenza per le vittime sotto il numero europeo gratuito; le linee devono essere operative 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Inoltre, 46 progetti di lotta alla violenza di genere hanno ricevuto finanziamenti nell’ambito di Daphne- programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV).

Tra le iniziative degli Stati membri, la Lettonia ha modificato la sua “legislazione di polizia” per consentire ad agenti di polizia di separare una persona che costituisce una minaccia per una vittima anche senza una richiesta scritta della vittima stessa e in Francia con l’app Ma sécurité, si punta a rendere più facile per le vittime di violenza presentare denunce online.

La lotta agli stereotipi di genere

Gli stereotipi di genere sono dannosi per tutt* e, rafforzando l’idea che le donne sono subordinate agli uomini, rafforzano anche la disuguaglianza di genere. L’8 marzo 2023 la Commissione ha lanciato una campagna di comunicazione per mettere in discussione gli stereotipi di genere relativi a tutti gli ambiti della vita delle persone. 

Nell’ambito del programma di apprendimento reciproco sulla parità di genere, la Commissione ha invece organizzato un seminario per favorire lo scambio di buone pratiche tra gli Stati membri sulla promozione del ruolo degli uomini e ragazzi nel promuovere l’uguaglianza di genere e combattere gli stereotipi. 

A livello di stati membri, la Germania, con l’iniziativa YouCodeGirls ispira ragazze e giovani donne a programmare e promuove il superamento degli stereotipi di genere nelle professioni digitali; con l’iniziativa “Klischeefrei” (Cliché Gratuito) sostiene le persone giovani nella libera scelta della professione e dello studio. In Spagna a fine 2022 è entrato in vigore il nuovo codice di autoregolamentazione nella pubblicità dei giocattoli per bambini, al fine di promuovere un’immagine plurale, egualitaria e priva di stereotipi di genere tra bambini e bambine. 

Immagine della Campagna della UE “End Gender Stereotypes”