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Oroscopo femminista 2019

di Giovanna Badalassi | 31 Dicembre 2018

oroscopo 2019 segni zodiacali

Giovanna Badalassi

Anche quest’anno, dopo il grande apprezzamento dell’anno scorso, festeggiamo con i botti l’Oroscopo femminista. Ricordiamo per chi non ci fosse stata nel 2018: è un oroscopo totalmente farlocco, chiediamo umilmente scusa agli esperti del settore, ma ci piace immaginare per una volta che anche le stelle capiscano i problemi delle femministe 4.0 alle prese con lavoro, capi, famiglia, mariti, fidanzati/e, amici/he, figli/e ecc.  Per quanto vi possiamo avvertire della totale falsità astrologica, sappiamo che l’istinto di guardare direttamente il vostro segno sarà troppo forte, e vi perdoneremo per questo. Se però non vi ci trovaste, vi consigliamo di leggervi anche gli altri segni, che magari in qualcosa vi potrete riconoscere. Così, giusto per ricordarci che il nostro destino non è segnato dalle stelle, dalla famiglia, società o altro, ma appartiene solo a noi e a quell’imponderabile mistero della vita che a volte ci sfinisce, altre ci eleva.

ARIETE: Se leggete Ladynomics non siete esattamente il prototipo della donna sovranista-populista-razzista-destrorsa che si porta molto oggi, e quindi avete passato un anno socialmente molto complicato. Per un po’ ve la siete cavata con le visioni. Avete immaginato la mamma no-vax infestata dalle bolle del morbillo, legnata selvaggiamente dalle madri degli immunodepressi. Avete augurato a quella coppia, separata per avere due redditi di cittadinanza, delle magnifiche corna reciproche con profittatori/trici prosciuga-conto. Vi siete invaghite della possibilità che l’artigiano renitente alla ricevuta e beneficiario della flat tax si spenda tutto in una vacanza esotica afflitta dalla vendetta di Montezuma per 15 mer(d)avigliosi giorni. Ma ad un certo punto il rifugio onirico non è più bastato. Di fronte alla stimata professionista, pia e devota con messa e comunione domenicale, esperta di flussi immigratori e fiera sostenitrice dei respingimenti in mare, ecco, di fronte alla  frase definitiva: “in fondo non è morto nessuno”, non vi siete più tenute. Vi siete lasciate andare al più sontuoso, elegante, alto, fine e distinto “vaff*nc*looo” che l’era moderna ricordi. Con eco e onde d’urto che si sono propagate per tutta la Pianura Padana e hanno fatto tremare le Dolomiti. Purtroppo non è andata come pensavate e l’espressione è stata presa favorevolmente come segnale di appartenenza. E insomma, non ne usciremo per un po’ di anni, ma non perdiamo la speranza. Si annulleranno tra di loro. Parola dell’anno: Resilienza.

TORO: Voi care toro, si sa, siete delle belle testone. Avete passato tutta la vita a studiare. Vi siete impegnate nel lavoro e nella professione, perché vi piace e vi gratifica. Bene per voi, meno bene per i vostri capi e colleghi. Ai quali date fastidio perché non sanno bene come collocarvi. Non ricoprite alcun ruolo che conoscono già. Non siete mamme, sorelle, figlie, fidanzate, amanti, pantere sexy. Siete solo brave. Solo? Guardate che per loro è disorientante, non hanno il metro per misurarvi. Quindi diverse sono le reazioni: chi vi combatte ancora più selvaggiamente di un concorrente uomo, perché pensa che siete deboli, chi vi vuole incastrare in un ruolo da valletta, chiedendovi di portare il caffè, chi si dà di gomito facendo gruppo gogliardico con altri, chi vi dice più bella che brava, chi provoca. E’ dura per tutti. Per voi, ma, cosa che non pensate mai, anche per loro. Le reazioni violente, anche se solo verbali o psicologiche, sono infatti sempre segnale di paura. Quindi, prendete consapevolezza della vostra forza e non vi disperate. Troverete il modo di farvi apprezzare per quello che siete. Lì dove lavorate o in un altro posto. Ma mai e poi mai subire. Parola dell’anno: Determinazione.

GEMELLI: Siete una di quelle rare e fortunate persone che hanno trovato la loro anima gemella. Siete innamorate e corrisposte. E’ un angelo caduto dal cielo. Il problema è che nella caduta vi ha centrate in pieno. Quindi, sì. Vi “aiuta pure” in casa. Ma c’è un piccolo problema. Voi avete succhiato con il latte materno secoli di competenze domestiche, nulla è nuovo: avete imparato guardando vostra madre. Non si capisce, quando invece sua madre cucinava, puliva, rassettava, spolverava, metteva in ordine, dove stesse lui. Fatto sta che adesso che vivete insieme, “isso” viene preso da inarrestabile entusiasmo neofita. Tutto viene svolto con spaventosa professionalità. Quindi: controllo quotidiano dei cibi in scadenza, verifica controluce delle particelle di polvere, spianata meticolosa delle pieghe del letto, pesatura degli ingredienti con bilancia grammata, valutazione chimico-organolettica del pannolino della creatura. Un paradiso, direbbe qualcuna. Un inferno, per voi che ci vivete. Non solo siete tenute a imperitura ed estatica gratitudine ma, soprattutto, dovete collaborare con altrettanto entusiasmo furioso. Quindi vi tocca condividere tutto, chiaramente in posizione ancillare: gli dovete porgere lo straccio per la polvere,  reggere il sacchetto per la procedura svuota-frigo, collaborare sotto vigile controllo alla rigidissima raccolta differenziata, trovare il pannolino pulito, smaltire quello usato, preparare la bilancia grammata. Prima di urlare tutto il vostro amore azzannando un polpaccio peloso, riflettete. Siete sulla prima linea della mutazione genetica, suo padre manco spingeva un passeggino. Non mollate però. Combattete punto per punto facendo capire i concetti-base dell’autonomia domestica. Siamo sicure che ce la farete. Parola dell’anno: Evoluzione.

CANCRO: è successo, alla fine. Lo sapevate che questo momento sarebbe arrivato ma vi ha colto comunque impreparate. Sì, la vostra progenie è ufficialmente entrata nell’adolescenza. Improvvisamente quegli esserini dolci e delicati che vi facevano gli occhi a cuore diventano musi lunghi monosillabici, primati scontrosi immersi nella playstation o nel beauty case, quando va bene. Frasi indecifrabili. Sguardi abulici. Voci e corpi che si modificano. Resa scolastica in linea con l’umore. Reazioni tarantolate a qualsiasi tentativo di dialogo. Quando parlano, è per incolparvi di ogni male del (loro) mondo. La stanza è un antro inavvicinabile dagli odori mefitici, nella quale, con vostro orrore, prolifera qualsiasi batterio. Nei momenti di auto-analisi collettiva con la “genitori anonimi”, pur avendo ammesso con spietatezza tutti i vostri errori, non avete ancora trovato una soluzione. Alla fine potete solo sperare che inventino una pillola per risolvere con la chimica la bomba ormonale dell’adolescenza. Ma ahimè, è giusto un sogno, sappiamo che la scienza ha tempi lunghi. Nel mentre, è bene valorizzare il contributo del padre che, avendo avuto ruolo marginale in passato, è meno colpito da questo tzunami. Fategli capire e apprezzare la necessità di poter recuperare in corner. Mollate a lui le rogne gradevoli di questo periodo, il suo momento è arrivato. Parola dell’anno: Sbolognare.

LEONE: anche voi, come il Toro, lavorate in un ambiente maschile e vi dovete difendere con le unghie e con i denti. Più o meno anche quest’anno vi siete barcamenate, ingoiando (molto), reagendo (poco), rispondendo (pochissimo). Ma è così che volete continuare? Le stelle vi incoraggiano a prendere in mano il vostro destino. E’ il momento di passare al contrattacco. Iniziate dalla riunione del lunedì mattina. Basta scomparire in silenzio durante la tre quarti d’ora di maschia dialettica calcistica. Diventate protagoniste. Scegliete voi: potete studiare manuali di calcio, statistiche e riferimenti storici, dimostrando competenza tecnica inarrivabile. Potete lasciar cadere con nonchalance qualche gossip inventato, facendo intendere che, sì, avete avuto una storia con un calciatore famoso o avete un’amica wag e quindi conoscete tutti i retroscena. Oppure potete simulare svenimenti plateali con rumorose ronfate, rovesciando tazzoni di caffè addosso al Caraceni o a PC di qualche manager. O, meglio, suscitate ribrezzo parlando con dovizia di particolari di disgustosi disturbi premestruali o di parti drammatici, esagerando con dettagli splatter. Che vi guadagniate la stima dei colleghi uomini, gli facciate capire che anche voi li potete disturbare con discorsi fastidiosi o piuttosto li facciate dubitare della loro passione per 12 gorilla in mutande dietro una palla, tutto va bene purché non subiate più in silenzio. Il calcio è la loro prova di forza, se mollate su quello poi vi asfalteranno su tutto il resto. Quindi fatevi coraggio, avanti! Parola dell’anno: Reazione.

VERGINE: Ok. E’ stato un anno difficile, pieno di casini se non dolori veri e insopportabili, lo sappiamo. Avete avuto, alla fine e al netto di tutto, una sola amica: la caffettiera. Vi siete ridotte ad abbracciarla al mattino con occhi concupiscenti, ad accettare le palpitazioni come sopportabile effetto secondario. A sognare di poter tracannarne quella natalizia da 12 senza conseguenze. E’ vero, in certi momenti della vita ci si attacca al caffè, al cioccolato, agli zuccheri, nel peggiore dei casi all’alcol o altri tipi di dipendenze. Sono momenti di auto-aiuto, un’oasi nel deserto, una scossa di vitalità apparente, in realtà micidiali agenti autodistruttivi. Qualcuno in casa ha provato magari a dirvi qualcosa, ma avete reagito con violenza inaudita. Che vi aspettate che vi dicano le stelle? Continuate così? No. Le stelle vi dicono di respirare a fondo, guardarvi intorno, ricominciare a cogliere il bello nelle piccole cose, fiduciose che prima o poi, tutto si aggiusta e la ruota ricomincerà  girare anche per voi. Ma per quando succederà dovete farvi trovare in discreta salute, con un fegato decente e un colorito  diverso dalle 50 sfumature di giallo. Parola dell’anno: Coraggio.

BILANCIA: Scusate, ma la tentazione di parlare di linea con la Bilancia è troppo forte. E quindi. A settembre avevate provato a fare le cose per bene. Avete pagato la quota annuale della palestra, così da costringervi ad andarci. Avete mangiato correttamente, togliendo latticini, zuccheri e farine. Insomma, siete arrivate al Natale un po’ meno sfatte degli altri anni. Ma non è bastato. Le cene e soprattutto il pranzo-armageddon vi hanno prostrato e sapete già che certi pantaloni è bene non metterseli fino a maggio, almeno. E, poiché non c’è limite all’autocompatimento, vi siete avvilite nelle feste a esaminare il vitino da vespa di Kate Middleton, malefica, che ci umilia con i suoi tre figli e cappottini slancianti. Certo, vi consolate pensando alla vita da schifo degli obblighi di corte, alle liti con Meghan, ai pranzi da ospedale che si dovrà ingurgitare. Per questo, nonostante tutto, Kate fa pure un po’ di simpatia. Piuttosto ci fa più male Miss culetto al titanio che in palestra solleva 60 kg per chiappa 365 gg all’anno, periodo natalizio incluso. Esempio troppo vicino a noi per non darci fastidio. E invece no! Siamo noi che sbagliamo. Tiriamoci su. Ci siamo impegnate, non siamo andate (troppo) fuori dai binari, l’anno prossimo faremo meglio. Diventiamo amiche dell’erculea e aiutiamola a capire che ci sono cose migliori e più belle da fare nella vita. Parola dell’anno: Solidarietà.

SCORPIONE:  Secondo la prospettiva di parenti e amici dei genitori, la vostra vita dovrebbe funzionare così: da ragazza: “Uh cara, ce l’hai un bel fidanzato?” Se avete il fidanzato: “Quando vi sposate?” Se vi siete sposate: “Quando fai il primo figlio?” Se avete fatto il primo figlio: “..E quando fai la femminuccia/il maschietto?”  Se avete fortuna di avere azzeccato l’alternanza perfetta maschio/femmina, potete rilassarvi, perché la vostra missione è compiuta, non vi chiederanno più niente e potrete cadrete felici nella tomba sociale. Il testimone passerà alla ragazzina malcapitata di famiglia, figlia o nipote, che subirà a sua volta lo stesso interrogatorio. Non sapranno mai che siete state studentesse eccellenti, sportive vincenti, professioniste di successo, che avete vinto il Nobel o il Presidente della Repubblica vi ha dato un’onorificenza. Oppure, scandalo! Magari siete felici perché avete una fidanzata che, per quieto vivere, avete occultato per le feste. Queste persone si perderanno la ricchezza della vostra complessità. Non ve ne dovete dispiacere, sono loro a perderci. Chi vi vuole bene vi prende tutte intere. Piuttosto voi. Acchiappate quella ragazzina, non mollatela, fatele capire quanto per voi è importante tutto quello che fa, che siete dalla loro parte e la apprezzate. Informatevi sui voti, risultati sportivi, lavoro, desideri, aspirazioni, amici. Elogi e incoraggiamenti come se non ci fosse un domani. E, quando sarà, complimentatevi solo a fidanzamenti, matrimoni e nascite già avvenute. Sappiate che quello che direte a queste ragazzine è importante per loro, e che avete il potere di (inter)rompere la catena. Sì, anche questo è cambiare il mondo. Parola dell’anno: Incoraggiare.

SAGITTARIO: gli oroscopi, quelli veri, dicono che il 2019 sarà l’anno del Sagittario. Pare che non ci siano dubbi, dato che Giove sarà in posizione astrale invincibile e Saturno finalmente si toglierà dalle balle. Boh. Voi siete avvolte da una sana botta di scetticismo, dato l’anno appena trascorso. Certo è che dopo il 2019 non ci saranno più scuse. Se non vi va bene un anno così, con gli astri allineati come succede ogni 10 anni, non vi andrà bene mai più niente. E quindi? Ve ne state lì ad aspettare di vedere che succede? Vabbè che il destino è cinico e baro ma, proprio per questo, sorry, la fortuna va guadagnata. E quindi. Se non avete trovato ancora il vostro lui/lei, non è che vi cadrà sullo zerbino davanti a casa perché Giove è benevolo. Dovete impegnarvi in una vita sociale intensa. Se non avete ancora trovato lavoro vi dovete mettere convinte sul mercato, facendo rete e non vergognandovi di chiedere colloqui, contatti, ecc. La fortuna è davvero cieca, ma aumentare le probabilità che vi sbatta addosso senza vedervi dipende solo da voi. Sappiate, tanto per dire, che lo studio della probabilità fa parte di una disciplina scientifica, la statistica. Quindi, assumete il controllo della vostra vita con cinica e spietata determinazione, e anche il fattore K, prima o poi, arriverà. Parola dell’anno: Fortuna.

CAPRICORNO: E’ successo. Hanno aumentato lo stipendio e dato un ruolo di prestigio a quel cialtrone del vostro collega, che scarica sempre il lavoro sugli altri e si passa le giornate ad intrallazzare. E’ un PR nato, sempre attento a frequentare i luoghi dei capi, a cercare di sembrare uno di loro. E gli va bene. Voi, serie, preparate, competenti, sempre disponibili, ci siete rimaste di schifo e la considerate un’ingiustizia. In realtà non lo è. Il mondo del lavoro è costruito e strutturato dagli uomini. Per avere più soldi e potere dovete capire fino in fondo le regole vere, quelle che non vi insegnano a scuola, e che gli uomini hanno succhiato dalla nascita con il latte paterno, e che voi state invece imparando sulla vostra pelle da grandi. Cosa credete, che giocare da piccoli alla guerra e ai soldatini, trafficare con le ruspe, fare a cazzotti, non fosse un percorso formativo di preparazione al lavoro come per voi le bambole lo sono state per la famiglia? Quindi, basta pianti e arrabbiature, prendete in mano il vostro destino e studiate una strategia adatta a quello che volete fare ed essere da grandi. Potete diventare più maschie dei maschi ed applicare gli stessi metodi del vostro collega, potete essere così forti da ottenere anche voi soldi e promozioni facendo pesare quello che valete, potete scartare di lato e ammaliare con le vostre capacità seduttive il capo. Oppure cercare un ambiente che vi valorizzi di più. Siamo sicure che troverete una vostra strada. Ricordatevi, però, quando arriverete lassù in cima, delle altre ragazze sotto di voi. Aiutatele e sostenetele, trasmettete loro la vostra esperienza. Il vostro percorso sia di aiuto anche alle nuove generazioni. Parola dell’anno: Rampanti.

ACQUARIO: Non è che siete veramente dell’acquario. E’ che da quando è nato il pupo ci siete cadute, dentro un acquario. Vi sembra di boccheggiare, di chiedere aiuto e che nessuno vi stia ad ascoltare. Davvero pensate che nessuno capisca quello che state passando? No, tranquille. Chi c’è già passata ha questa esperienza tatuata sulla pelle e non dimentica. Ricordiamo per tutte: la privazione del sonno è una tortura ai limiti del water-boarding, l’urlo indemoniato della creatura prende tutti i centri nervosi, pipì e pupù non sono sante per un bel niente, lo stato di allerta continuo e incessante vi tiene l’adrenalina alle stelle che manco una finale delle Olimpiadi. I nonni sono tanto cari e in permanente estasi contemplativa, ma quando c’è veramente bisogno, sorry, altre urgenze insopprimibili incombono, tipo uscita a teatro e gita fuori porta, a meno che non debbano pure loro assistere qualche bisnonno/a. La baby sitter si è data alla macchia. Le vostre amiche hanno anche loro le loro grane con i rispettivi pargoli. Quindi vi rimane solo lui. Il padre. Anch’egli messo a dura, durissima prova, e con la forte, fortissima tentazione di darsela a gambe levate. Conosciamo il vostro istinto di eruttare un magma isterico e furibondo di urla e parolacce indicibili, non proprio consone ad una mammina soave. Se vi volete sfogare, fatelo. Dopo però rimboccatevi le maniche e tiratevi da sole fuori dall’acquario, nessun altro lo farà. Inchiodate tutti, padri, nonni, parenti e amici a piccole responsabilità, gradualmente crescenti. Prima con dolcezza, poi se non vedete risultati apprezzabili, siete autorizzate a minacce credibili e biechi ricatti morali: l’aiuto vi è dovuto. Parola dell’anno: Esigere.

PESCI: Mute. Mute come un pesce. Questo è il messaggio che vi è sempre arrivato, sin da piccole. Se non ve l’hanno espressamente detto, ve l’hanno fatto capire in mille modi, anche con apprezzamenti e valorizzazione delle virtù silenti, ad esempio dandovi delle timide con manifestazioni di commossa approvazione. In realtà non siete timide per un bel niente, e tirare fuori la vostra voce è il primo e più forte atto di ribellione che vi possiate regalare. Quindi avanti. Nel nuovo anno, alzate la mano a scuola, alle assemblee, nelle riunioni. Pretendete ruoli da protagoniste. Intervenite, partecipate, scrivete quello che pensate sui social. Fatelo sin da piccole. E se ai tempi non ci siete riuscite, fatelo ora, non è mai troppo tardi. Quando vi ascolterete, scoprirete cose bellissime di voi stesse. Vi sorprenderete a dire cose che manco pensavate di avere nel cuore e nell’anima. Troverete un tesoro di emozioni, valori, pensieri che sarà giusto e importante condividere con gli altri, a partire da chi vi vuole bene. Farvi conoscere nella vostra pienezza è, tra l’altro, il più grande segnale di fiducia e di rispetto che potete riconoscere a chi vi ama. Magari, ecco, con gradualità, che la gente si è fatta una certa idea di voi e deve essere preparata a vedervi in un modo diverso. E quando ci sarete riuscite aiutate le altre donne che avete vicine a fare altrettanto. Una voce vera è preziosa, tante voci vere sono una sinfonia speciale. Parola dell’anno: Volume.

E infine..

abbiamo giocato con le stelle, ci siamo divertite un po’ a prenderci in giro.  Ora però i nostri auguri veri, quelli seri e più sinceri vanno a voi, donne che non avete ancora avuto la forza di dire #metoo. Sappiate che non siete sole, che sappiamo che ci siete, che siete in mezzo a noi sempre, davanti a scuola, al supermercato, per strada. Qualsiasi cosa vi sia successa, o vi stia ancora succedendo, il nostro augurio è di trovare nel 2019 la forza per riprendervi la vostra vita e chiedere aiuto. Anche se non ve la sentite di fare denunce per mille motivi, non portate questo peso da sole. Condividete con qualcuno di cui vi fidate il vostro dolore, bussate ad un centro antiviolenza, sarete accolte e sostenute. A voi, soprattutto,  va il nostro abbraccio e il nostro pensiero più profondo.

Allora..ancora auguri a tutte da Ladynomics!!

Fonte foto: Trevis22 [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], from Wikimedia Commons