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Le coreane ci hanno preso gusto: dalla “fuga dai corsetti” all’impresa

di Federica Gentile | 11 Settembre 2019

Donne coreane riprese davanti ad un edificio.
Photo by rawkkim on Unsplash

Dall’hashtag #EscapeTheCorset al soffitto di cristallo che non permette loro di far carriera, le donne coreane ultimamente hanno fatto parlare di sè per l’impennata di aziende avviate e gestite da donne: secondo il New York Times, nel 2018 il 12% delle donne coreane in età da lavoro erano coinvolte nell’avviare o gestire  nuove imprese, un bel salto dal 5% di due anni prima. Tutto questo fermento è la reazione al fatto che solo il 10% delle posizioni manageriali in Corea del Sud sono in mano a donne, e che anche se sono più istruite degli uomini, le aziende ancora fanno fatica a valorizzarle come meritano.

Non che sia tutto rose e fiori neppure da imprenditrici: le donne in generale fanno più fatica ad acquistare la fiducia di banche ed investitori e a fare networking. Non solo, talvolta gli impiegati uomini fanno fatica  a farsi gestire da una capa invece che da un capo, tanto che non mancano tristi episodi  di molestie.  Tuttavia, il governo si sta muovendo per supportare questo tipo di imprese  dedicando, come riportato dal NY Times, 470 milioni di dollari per supportare le compagnie gestite da donne; un provvedimento volto anche a sostenere l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro, dato che il tasso di occupazione femminile (57%) è inferiore alla media dei paesi dell’OECD che si attesta al 60%. Infatti, secondo il Global Gender Gap  Report del World Economic Forum, la Corea del Sud si trova al 115esimo posto su 149 paesi con un gender gap chiuso al 66% circa, ma al 124esimo posto per partecipazione all’economia e opportunità economiche.

Una imprenditrice intervistata dal NY Times ha dichiarato: “La cosa buona è che sono una pioniera e posso dimostrare agli altri che possiamo espandere i nostri orizzonti.” E certamente le coreane sono state brave a reagire con energia alle discriminazioni che subiscono nel luogo di lavoro, ma speriamo che nel lungo termine vi siano cambiamenti a livello culturale che rendano i luoghi di lavoro decisamente piu’ accoglienti ed equi.

Fonte: Blocked in Business, South Korean Women Start their Own