×

Il lavoro domestico e di cura non finisce neanche a Natale

di Federica Gentile | 19 Dicembre 2023

Bello, eh, il Natale, a parte la carrettata di lavoro domestico e di cura aggiuntivo che finisce soprattutto sulle spalle delle donne. Normalmente in Europa le donne, prima della pandemia, passavano 15,8 ore alla settimana a svolgere lavoro domestico e di cura, e gli uomini solo 6,8 ore, in Italia invece il lavoro domestico e di cura non pagato svolto dalle donne ammonta a 5,5 ore al giorno, mentre per gli uomini arriva a sole 1.48 ore. Come afferma l’ILO: “Le donne quindi, si fanno carico del 74 per cento del totale delle ore di lavoro non retribuito di assistenza e cura. Questo dato pone l’Italia al quinto posto nel continente europeo (dopo Albania, Armenia, Portogallo e Turchia).”

Le feste – ed in particolare, il Natale, per chi lo celebra – peggiorano la situazione per le donne e soprattutto per le donne in relazioni eterossesuali. In questa occasione si crea un’ulteriore carico di lavoro domestico e di cura che non riguarda solo la maggiore quantità di cose da fare (comprare i regali, il cibo, cucinare, etc.) ma anche di cose a cui pensare: come organizzarsi in caso di famiglie allargate, essere sicure che i regali che si comprano siano adeguati, ricordarsi dei vari eventi, recite, concerti di Natale in aggiunta all’ordinaria amministrazione.

Inoltre, parte del lavoro domestico e di cura non pagato che si fa a Natale ha una forte connotazione di genere: per esempio, uno studio ha analizzato la diversa percezione dello shopping natalizio da parte di donne e uomini e ha scoperto che “Le donne coinvolte nello studio si sentivano ‘costrette a farlo’ e che lo shopping veniva percepito come un modo per mantenere i di legami di parentela e i legami sociali. Lo shopping natalizio è quindi codificato come lavoro da donne, e “le donne sembrano essere socializzate a prenderlo abbastanza sul serio come un lavoro reale e importante”.

Avere figl* poi peggiora la situazione: le coppie senza figl* distribuiscono più equamente il lavoro domestico e anche il lavoro legato al mantenimento dei legami di parentela, mentre le donne sposate e le madri “possono sentire una maggiore pressione nel proiettare l’immagine della famiglia ideale” e aumentano quindi le ore di lavoro domestico non pagato. Ci si mettono di mezzo anche i social media – soprattutto Instagram – con una realtà letteralmente filtrata fatta di una moltitudine di lavoretti natalizi, piatti natalizi impeccabili, case pulitissime e decoratissime che alzano di molto lo standard di che cosa è normale fare a Natale. Comunque, neanche le donne single si salvano: le single investono più tempo degli uomini single a decorare la casa e a fare lavori domestici.

Quindi, se il lavoro domestico e di cura non pagato svolto in casa dalle donne che lavorano è chiamato il secondo turno, quello che si svolge a casa quando si è terminato il proprio lavoro fuori casa, per le celebrazioni come il Natale Judith Shulevitz ha parlato addirittura di terzo turno. Questo terzo turno include anche un lavoro emozionale di tutto rispetto per le donne che si preoccupano che tutti e tutte siano contente, che i bisogni della famiglia siano soddisfatti e che nessuno si senta escluso durante un periodo non facile e allegro per tutt*.

Naturalmente il Natale non è solo una lista infernale di cose da fare e a cui pensare: ci sono sicuramente attività che fa piacere fare, ma quello rende il Natale decisamente poco rilassante, è che le donne – poi naturalmente dipende da famiglia a famiglia – debbano come al solito farsi carico della maggior parte del lavoro domestico e di cura arrivando sfinite ad un giorno che dovrebbe essere di riposo.

E se vi state chiedendo se non basterebbe semplicemente smetterla di fare tutto questo lavoro, se non lo si vuole fare, la risposta è che si tratta di lottare contro una vita di condizionamenti (le bambine sin da piccole sono socializzate più dei bambini a fare lavori domestici) e di secoli di condizionamenti a livello sociale che non solo associano le donne alla sfera domestica, ma anche concedono alle donne il potere sulla sfera domestica rispetto a quella pubblica, per cui può riuscire difficile “mollare” sul fronte domestico e delegare di più.

Ti è piaciuto questo articolo? Ti saremo molto grate se ci darai una mano a farlo leggere anche da altre e altri. Seguici e metti un like sui nostri social: Twitter, Instagram , Linkedin e Facebook

Se vuoi aggiornamenti mensili su Ladynomics, saremo poi molto contente di mandarti la nostra Newsletter gratuita. Ti puoi iscrivere qui.