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Il cardiopalma che riporta la normalità in borsa

di Marialuisa Parodi | 13 Febbraio 2022

La state seguendo la Borsa in questi giorni? Con i suoi alti e bassi, picchi vertiginosi e abissi epocali, con l’ansia da crollo irreversibile. Un mondo oscuro, apparentemente illogico e irrazionale che spaventa e allontana molte, ma che condiziona comunque la nostra vita quotidiana senza che ce ne accorgiamo. Anche se la finanza è un settore parecchio maschilista, molte di noi hanno poi dei risparmi di una vita da proteggere, altre ci lavorano. Insomma: un occhio bisogna buttarcelo, ogni tanto, soprattutto in questo momento di incertezza totale, sospese tra fine pandemia, guerre, crisi energetiche e finanziarie.

Abbiamo allora chiesto a Marialuisa Parodi, manager finanziaria, nonchè storica amica di Ladynomics, di accompagnarci in una lettura di quello che sta succedendo nei mercati finanziari, utilizzando quello sguardo “di genere” che tanto ci sta a cuore. Abbiamo così scoperto che non tutte le correzioni di borsa vengono per nuocere.

Articolo comparso su: https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/plusvalore/Il-cardiopalma-che-riporta-la-normalit%C3%A0-in-borsa-15019257.html?f=podcast-shows

Provate a scrivere “ritorno alla normalità” in un motore di ricerca:

i contenuti legati alla cronaca sanitaria la fanno ovviamente da padrone. A me, per esempio, appare un solo articolo che si pone criticamente rispetto a questo obiettivo: ma è solo un invito a non illudersi che con le pandemie abbiamo chiuso. Sembrano sparite dai radar le abbondanti riflessioni che hanno nutrito il primo lockdown, quando ci si domandava quale sia davvero la normalità che rivogliamo indietro o a cui dovremmo aspirare. Vedremo se qualcosa sta ancora covando sotto la cenere o se è bastato dotarci di app e Covid Pass per dimenticare tutto, come capita alla giuliva Dory, la pesciolina smemorata della Pixar.

Chi si è già confrontato con un brusco ritorno alla normalità, sono i mercati finanziari.

Ma c’è normalità e normalità, appunto. Qui non si parla di pre-pandemia, ma addirittura di ere geologiche fa, cose che i giovani operatori (tanti) e le giovani operatrici (poche) di borsa del 2022 non possono neanche immaginare. Per inciso, ripongo più fiducia nella ragazze, più brave e veloci all’università, come conferma il recente studio di Alma Laurea: son sicura che qualche passaggio in più in biblioteca, tra polverosi testi di finanza e macroeconomia, l’abbiano fatto ed è il momento di approfittare di questo vantaggio competitivo (se non altro per colmare l’inspiegabile gap retributivo)!.

Tempi lontani, dicevamo. Quando era naturale che i cicli economici e finanziari, come le bolle speculative e le vicende umane, si gonfiassero e sgonfiassero;

le politiche monetarie e fiscali, pensate con l’unico scopo anticiclico, agivano con ritmi appropriati e differenziati. I prezzi tenevano conto delle aspettative di inflazione e tassi, che salivano anche, oltre che scendere. Il rischio era prezzato accuratamente, con logiche severe e razionali, tipo genovesi in Piazza Banchi, e l’effetto doping da eccesso di liquidità non si sapeva cosa fosse. La volatilità non si era ancora addormentata nel bosco, ma alternava la parte della strega cattiva con quella del principe azzurro.

Ecco, questi tempi sembrano essere tornati e che meraviglia, questi mercati di inizio 2022, che salgono, scendono, pensano, ripensano, riprezzano e scontano che le banche centrali hanno altro da fare che assecondare i capricci. Nervosi, ma razionali, per citare lo strategista Alessandro Fugnoli. E “pazienza” se

c’è voluto il COVID per ricordare che la finanza è al servizio dell’economia reale e non viceversa;

e che, per tenerla lì, non serve che la politica monetaria viaggi a vele spiegate in mare aperto, se la politica fiscale è ferma in rada, come la Costa Toscana a Sanremo. E ancor meno serve che il mercato azionario più importante al mondo, quello americano, si sia ridotto negli anni ad una concentrazione mai vista, con 5 mega titoli della tecnologia, per niente rappresentativi del tessuto economico ed imprenditoriale del Paese, a dettarne le sorti. Mettiamoci comodi:

se le montagne russe serviranno a ripristinare l’unica normalità che ci serve e a regolare qualche conto con l’avidità, sarà valsa la pena di affrontare il cardiopalma.

Photo by Daniel Lloyd Blunk-Fernández on Unsplash