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Halloween, il capitalismo e le streghe

di Federica Gentile | 31 Ottobre 2020

L0019607 witches Credit: Wellcome Library, London. Wellcome Images images@wellcome.ac.uk http://wellcomeimages.org witches 1e/90/1815 Published: Sept. 1, 1815. Copyrighted work available under Creative Commons Attribution only licence CC BY 4.0 http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Nel Midwest flagellato dal Covid19 e dall’ansia da elezioni, è arrivato Halloween. Un Halloween diverso da solito, in molti casi senza scherzetto o dolcetto e condito da abbondanti dosi di disinfettante.

Come ogni anno si parla di travestimenti, e saltano fuori le solite immagini di streghe – soprattutto streghe sexy, a dire il vero. La figura della strega, nella cultura popolare e nella vasta gamma di travestimenti che ci vengono propinati di anno in anno, è stata un po’ addomesticata nel corso del tempo, non solo da costumi più o meno discinti, ma soprattutto dal capitalismo.

Che c’entra il capitalismo con le streghe? Parecchio. Anzi, Silvia Federici nel suo libro Caccia alle streghe, guerra alle donne, che riprende il contenuto del suo libro Calibano e la strega) osserva che anche se le cause della caccia alle streghe sono molteplici, essa era necessaria per lo sviluppo del capitalismo nel corso del quindicesimo e sedicesimo secolo.

L’autrice collega la caccia alle streghe alla scomparsa di forme comunitarie di agricoltura e alla diffusione della povertà nelle popolazioni urbane e rurali dovuta alla diffusione dell’economia monetaria: le donne, in particolare se anziane, erano coloro che più erano colpite da questi cambiamenti e coloro che più di tutti avevano motivi per ribellarsi al nascente sistema capitalista e che quindi rischiavano maggiormente di essere perseguitate come streghe.

La caccia alle streghe rispondeva anche all’esigenza di addomesticare le donne, limitando il loro potere alla sfera domestica e incaricandole del lavoro (svolto gratis) di riproduzione sociale necessario per il sistema capitalista.

La Federici è chiara: il terrore scatenato dalla caccia alle streghe ha funzionato molto bene per imporre a tutte le donne dell’epoca, con strascichi fino al presente, un nuovo modello di femminilità che richiede alle donne, per essere socialmente accettate, di essere obbedienti, sottomesse all’uomo e di limitarsi ad una sfera di attività che il capitalismo ha sistematicamente svalutato, dato che il lavoro di cura non è considerato “vero” lavoro. Non a caso, anche Patel e Moore libro Una storia del mondo a buon mercato parlano proprio dell’addomesticamento delle donne come passo fondamentale per garantire i profitti necessari per tenere in piedi tutto il sistema.

In questo modo il capitalismo ha definitivamente imposto la tradizionale divisione del lavoro sulla base del sesso: le donne limitate al lavoro di riproduzione sociale (svolto gratuitamente, in nome di una naturale propensione delle donne alla cura) nella sfera privata, e gli uomini a lavorare fuori di casa, nella sfera pubblica. Il capitalismo in questo modo ottiene sia il lavoro a poco prezzo e la cura necessaria per produrre e mantenere in vita i lavoratori.

L’imposizione di un nuovo modello di organizzazione dell’attività economica ha quindi richiesto la distruzione del potere sociale delle donne; le streghe spesso erano donne anziane, depositarie di conoscenze empiriche e testimoni di un modo di vivere e di un sistema economico diversi da quello che stava cercando di imporsi.

Con le streghe vennero infatti distrutti interi sistemi di relazioni sociali ed un intero universo di conoscenze passate di madre in figlia riguardo per esempio alle erbe e a metodi contraccettivi. Guaritrici e levatrici venivano mandate al rogo con la scusa di essere streghe, quando la ben più prosaica ragione era – per molti medici uomini – far fuori un bel po’ di concorrenza.

Silvia Federici sottolinea anche che il capitalismo per affermarsi ha richiesto un continuo uso della violenza per continuare a soggiogare le donne nel proprio ruolo subordinato rispetto agli uomini. E direi che ne siamo tutte dolorosamente consapevoli.

Peraltro, anche nel “civilissimo” ventunesimo secolo, in alcune aree dell’Afrca, dell’Asia, e dell’America Latina la caccia alle streghe esiste ancora. Come riportato dall’articolo Witch hunts: A global problem in the 21st century, “nel ventesimo secolo sono state uccise più persone per stregoneria che nei tre secoli in cui la caccia alle streghe era praticata in Europa”. Le accuse non riguardano solo donne, ma anche uomini e bambini e bambine.

In un mondo che continua a cercare di addomesticarci e di metterci al “nostro” posto, le streghe sono un modello da seguire, non solo per Halloween.