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Just do it! Ma non rimanere incinta

di Federica Gentile | 14 Maggio 2019

L'atleta Alysia Montano, sponsorizzata dalla Nike, posa con la figlia in braccio.
Jun 28, 2015; Eugene, OR, USA; Alysia Montano poses with daughter Linnea Montano after winning the womens 800m in the 2015 USA Championships at Hayward Field. Mandatory Credit: Kirby Lee-USA TODAY Sports – 8671536

Che il femminismo di molte multinazionale sia un po’ il risultato delle pressioni delle consumatrici, e un po’ una facciata per vendere, si sapeva.

E la Nike, che sforna spot che ispirano le donne a “farcela” con lo slogan “just do it” e pubblicità commoventi e inspirational, è l’ultima in ordine di tempo a vacillare quando si tratta di rispettare in pratica i diritti delle donne che lavorano.

L’atleta Alysia Montaño, sponsorizzata dalla Nike, è rimasta incinta, e la Nike le ha comunicato che avrebbe sospeso la sua sponsorizzazione (ed i pagamenti). La  Montaño ha cercato di fare di tutto per soddisfare le richieste della Nike, si è fasciata i  muscoli addominali dopo la gravidanza, e ha spedito il proprio latte dalla Cina – dove gareggiava – negli USA affinchè sua figlia continuasse a ricevere il latte materno. Ma alla fine ha deciso di protestare la posizione della Nike sulle atlete che diventano madri.

Un’altra atleta  ha raccontato che quando suo figlio si è ammalato, ha continuato a gareggiare, in modo da non perdere soldi, ed ha dichiarato “Mi sono sentita in dovere di lasciarlo in ospedale e gareggiare, invece di stare con lui, come avrebbe fatto una mamma normale…Non me lo perdonero’ mai”.

Nike può anche dire alle donne “Just do it” e ultimamente “Dream crazy” ma le atlete si chiedono, non sarebbe meglio che la Nike smettesse di considerare la gravidanza come un infortunio?

Fonte: Stop treating pregnancy like an injury’: Olympian Alysia Montaño turns the tables on Nikès ‘Dream Crazier’ hype