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La (dis)uguaglianza di genere nell’Unione Europea

di Federica Gentile | 25 Ottobre 2023

Buone notizie, ma con moderazione, sul fronte dell’ uguaglianza di genere; rispetto all’edizione del Gender Equality Index del 2022, il Gender Equality Index per il 2023 rileva che nell’UE abbiamo avuto un miglioramento di ben (!) 6 punti per quanto riguarda l’uguaglianza di genere: arriviamo quindi a 70,2 punti su 100.

Il moderato miglioramento si deve soprattutto a una maggiore uguaglianza di genere per le variabili “tempo” (+ 3,6 punti) e “lavoro” (+ 2,1 punti). E i miglioramenti si devono, dal 2010, anche all’aumento di 7,1 punti percentuali della variabile “potere”.  La performance europea è al di sopra della media totale per  la variabile “salute” (88,5 punti) e ”accesso ai servizi sanitari”, (97,3 punti), malgrado un calo rispetto all’anno scorso.

L’Italia si colloca tra i paesi che stanno recuperando terreno con Bulgaria, Cipro, Grecia, Croazia, Lituania, Malta e Portogallo: si tratta di nazioni con punteggi dell’indice per l’uguaglianza di genere inferiori alla media UE, ma che si stanno avviando a colmare il divario con la UE.  Austria, Germania, Spagna, Francia e Lussemburgo invece non solo hanno performance migliori dell’UE, ma stanno anche progredendo più rapidamente del resto dell’Unione europea.

Per quanto riguarda l’Italia, nel 2023 arriva ad un un punteggio generale di 68,2 punti su 100, con un miglioramento di 3 punti percentuali rispetto al 2022. Il nostro paese ottiene un punteggio alto per quanto riguarda la “salute” (89 punti), seguita dalla variabile “denaro” (80 punti), anche se proprio in questo settore dal 2020 l’Italia è in fase di stallo –  cosa che può essere dovuta ad un peggioramento della performance dell’indicatore “situazione economica” che ha registrato una diminuzione pari a 0,6 punti rispetto all’edizione dell’Indice del 2022. 

C’è stato invece un miglioramento di ben 8 punti per la il “tempo” che riguarda la distribuzione tra uomini e donne del lavoro domestico e di cura e il tempo a disposizione per attività come il volontariato. Questo cambiamento è dovuto soprattutto al miglioramento nel sotto-ambito delle attività assistenziali (+ 13,0 punti), con un passaggio per il nostro paese dal ventiduesimo al diciottesimo posto.