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Le donne, il caro affitti e la povertà

di Federica Gentile | 9 Novembre 2023

L’aumento del costo della vita e degli affitti, combinato ai tagli al welfare hanno naturalmente conseguenze anche su dove le persone povere si ritrovano a vivere. In Gran Bretagna questo è particolarmente evidente: “migliaia di affittuari privati a basso reddito vengono espulsi dalle aree centrali delle città, e spinti verso le periferie, un fenomeno che accelera la ‘suburbanizzazione’ della povertà”.

Questo fenomeno colpisce in modo particolare le donne: in Inghilterra, per esempio, secondo dati del Women’s Budget Group, non ci sono regioni in cui una casa media da affittare sia accessibile a una donna con un reddito medio, mentre gli uomini, in tutte le regioni dell’Inghilterra – eccetto Londra e il Sud-Est – possono permettersi di affittare una casa media e “In tutta l’Inghilterra gli affitti medi rappresentano il 43% del reddito medio delle donne e il 28% di quello degli uomini.”

Anche nel nostro paese il caro affitti è un problema: nel 2023 gli affitti sono aumentati dell’11,8% rispetto al 2022, con prezzi particolarmente alti nelle città che sono poli universitari, come testimoniato anche dalle numerose proteste di studenti e studentesse. Il caro affitto risulta particolarmente pesante per le donne, che guadagnano meno degli uomini e che percepiscono pensioni più basse, rendendo particolarmente difficile l’accesso alla casa.  

La difficoltà in generale ad affittare casa, e lo spostamento forzato verso le periferie rischia di penalizzare ulteriormente le donne. Negli USA, per esempio, il numero di famiglie povere che vivono nelle periferie con a capo una madre single è aumentato del 36% dal 2000 al 2011. Non solo: spesso le periferie sono caratterizzate da un accesso più limitato ai servizi e ai trasporti pubblici, che le donne tendono ad utilizzare più degli uomini, rendendo loro ancora più difficile lavorare e poter uscire da una situazione di povertà.

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Foto: Luke Stackpoole su Unsplash