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Svolta demografica in America Latina 

di Federica Gentile | 31 Marzo 2025

L’America Latina si è unita ad altre parti del mondo che stanno vedendo un calo della natalità decisamente significativo. Nel 2024 il tasso di natalità era pari a 1,8, un tasso inferiore a quello della sostituzione generazionale (2,1 figli/e per donna). Il Cile ha il tasso più basso (1,1) e si attesta invece sopra la media Haiti con 2,6 figli per donna. Negli anni ‘60, quindi non moltissimo tempo fa, le latinoamericane avevano circa 6 figli. 

Le cause di questo calo sono diverse, tra cui un cambiamento culturale per cui per le donne essere madri non è più LA scelta più importante. Inoltre, secondo una ricerca di Pew, che riguarda gli Usa, ma che può essere applicata ad altre realtà, il 57% delle persone intervistate sotto i 50 anni che non erano madri ha indicato tra le ragioni il fatto che semplicemente non volevano avere figli/e, mentre il 38% ha espresso preoccupazione per la situazione mondiale e il 36% ha imputato la propria scelta a preoccupazioni di ordine economico.  

Tra i fattori determinanti di questo calo c’è anche un maggiore accesso alla contraccezione.  Se in America Latina nel passato c’erano molte gravidanze indesiderate di adolescenti, più recentemente vari programmi governativi hanno iniziato a offrire una varietà di contraccettivi gratuiti o a basso costo alle donne che prima non potevano permetterseli. 

Secondo quando riportato da America’s Quarterly “la rapida adozione di questi e altri contraccettivi ha contribuito a un calo del 55% delle gravidanze tra le donne argentine di età pari o inferiore a 20 anni. In Cile, le gravidanze adolescenziali sono diminuite di circa il 70%.” 

Tuttavia, al momento c’è grande proccupazione per l’aria che tira negli Usa riguardo alla violazione dei diritti riproduttivi delle donne, un’aria che ha già cominciato a tirare anche in America Latina:  Milei in Argentina ha deciso di tagliare fondi per educazione sessuale, contraccezione e aborto mentre in El Salvador, il presidente Nayib Bukele non solo si è schierato contro la cossidette ideologia di genere, ma se l’è presa anche con educazione sessuale e contraccettivi.  

A fronte di un calo della natalità così importante, è necessario adottare politiche che tengano conto del fatto che ci saranno sempre meno persone giovani e quindi meno persone che lavorano.  Per esempio, bisognerebbe investire maggiormente nell’istruzione, in modo tale da aumentare la produttività della manodopera, che a sua volta garantisce non solo ricchezza economica, ma anche la possibilità di finanziare i servizi sociali e i sistemi pensionistici, che sono già sotto pressione. Lo ha capito il Costa Rica, che investe circa il 6% del proprio prodotto interno lordo nell’istruzione. In Italia, dove il tasso di natalità è 1,24 per ora investiamo il 4,2% (2021).